giovedì 4 novembre 2021

AGRUMI UNA MEDICINA CONTRO L'INVERNO

 





Spieghiamo cosa è l'immunonutrizione

L’immunonutrizione è il risultato dell’integrazione tra i campi eterogenei dell’immunologia e della nutrizione; attualmente la definizione più corretta è data da O. Chow nel 2014 secondo cui: l'immunonutrizione impiega «l'utilizzo di specifici nutrienti nel tentativo di modulare il sistema immunitario, con l’obiettivo di ottenere benefici clinici nel trattamento di una condizione patologica».










E’ vero che possiamo rafforzare le nostre difese immunitarie anche a tavola?

Certamente, l’arrivo dell’autunno porta solitamente con sé variazioni climatiche e una riduzione dei cicli vitali della natura.
È, quindi, fondamentale per un organismo che desideri mantenersi in buona salute, prestare attenzione a piccoli accorgimenti, al fine di evitare l’insorgenza di fastidiosi disturbi legati a questo periodo dell’anno.
Adottare una corretta alimentazione, che contempli la stagionalità dei prodotti, rappresenta sicuramente un valido strumento da utilizzare al fine di affrontare con serenità l’arrivo dei vari cicli stagionali.
È utile cominciare a introdurre pietanze calde come minestroni o brodi vegetali che non solo riscaldano, ma apportano preziose vitamine in grado di potenziare il sistema immunitario; permettendoci di affrontare bene il successivo periodo invernale.
Ortaggi di stagione, legumi, erbe aromatiche, spezie e frutta secca, oltre agli agrumi ricchi di vitamina C, sono gli alimenti da privilegiare in questo periodo.


Che ruolo svolge la vitamina C nel rafforzamento delle difese immunitarie

Grazie alla sua marcata azione antiossidante, la vitamina C (nota anche come acido ascorbico) neutralizza i radicali liberi e le altre specie reattive dell’ossigeno (ROS) prodotte dal normale metabolismo energetico, ma soprattutto dalle cellule del sistema immunitario mentre combattono i microrganismi patogeni. In questo modo, la vitamina C evita i danni prodotti da queste molecole nocive. L’azione antiossidante della vitamina C è ulteriormente amplificata dalla sua capacità di rigenerare la vitamina E dalla sua forma ossidata, promuovendo in tal modo anche l'effetto antiossidante legato a questo secondo micronutriente essenziale.
In aggiunta, alcuni studi hanno dimostrato che la vitamina C stimola la funzionalità di alcune cellule del sistema immunitario, come neutrofili, macrofagi e linfociti.
Da non dimenticare infine che la vitamina C, intervenendo nella biosintesi del collagene, proteina strutturale di pelle e cartilagini, contribuisce all’integrità della pelle stessa, prima linea di difesa del nostro organismo, e favorisce la guarigione delle ferite.
Quindi è chiaro che l'alimentazione giochi un ruolo chiave nel mantenimento di difese immunitarie efficienti e che un apporto quotidiano adeguato di vitamine, sali minerali e composti dall’attività antiossidante è cruciale per permettere di mantenere il benessere dell’organismo e tutelarsi dall’aggressione di virus e batteri diffusi nell’ambiente, con i quali si può entrare in contatto ogni giorno.


Oltre alla vitamina C (di cui comunque sono ricchi anche altri vegetali, tra cui soprattutto ribes e kiwi), quali altre benefiche sostanze contengono gli agrumi?

Dal punto di vista botanico, gli agrumi vengono classificati come esperidi. Alcuni esempi di agrumi sono: mandarino, arancia, cedro, mandarancio, bergamotto, chinotto, pompelmo, pomelo, lime e limoni.
Dal punto di vista nutrizionale, i frutti degli agrumi appartengono al VII gruppo fondamentale degli alimenti. Sono ricchi di vitamina C e potassio, e il loro apporto energetico varia in base alla specie.
Gli agrumi sono stati i primi alimenti nella storia ad essere utilizzati come cibo “terapeutico”proprio per la sua alta concentrazione in vitamina C o acido ascorbico. Seppur poco presente negli agrumi la fibra insolubile, sono altresì ricchi in protopectina (fibra solubile nota come pectina), soprattutto limoni, arance, pompelmi e lime.
La pectina è un eteropolisaccaride contenuto nelle pareti cellulari delle piante, il nostro organismo non è in grado di assorbire ciò che rimane della pectina dopo la sua digestione. Ciò significa che la funzione di questa componente nutrizionale non è di tipo energetico-metabolico ma grazie alle sue capacità gelificanti, svolge funzioni quali:
Aumentare il senso di sazietà
Rallentare la digestione
Modulare l'assorbimento
Tende a ridurre la captazione del colesterolo
Regolarizzare la motilità intestinale
Esercita anche un'eccellente funzione prebiotica, nutrendo la flora batterica colica. Questo processo:
Seleziona i ceppi batterici, enfatizzando quelli benefici
Nutre le cellule dell'intestino
Contribuisce alla formazione di vitamine (ad esempio la K)
Incide positivamente sul sistema immunitario.
La pectina trova applicazione anche nell'industria alimentare. E' utilizzata come addensante naturale, che permette di ridurre la frazione di zuccheri semplici nelle marmellate e nelle gelatine.
E' giusto ricordare anche che gli agrumi apportano un'ottima quantità di potassio e acqua, fondamentali per il mantenimento dell'equilibrio idro-salino dell'organismo.





In caso di gastrite/reflusso come ci si deve comportare circa il consumo di agrumi e quali sono altri casi in cui il consumo è poco indicato

Purtroppo gli agrumi, a causa dell'elevata acidità possono contribuire ad irritare la mucosa gastrica accentuando la sintomatologia della gastrite e aggravando la sindrome da reflusso. In alcuni soggetti inoltre pare peggiorare la sindrome da colon irritabile, a testimonianza che l'acido ascorbico contenuto in questi virtuosi frutti non è adatto a tutti. Se invece si soffre d bruciore di stomaco occasionale allora non sussistono limitazioni per il consumo di agrumi, basterà avere l'accortezza di non consumarli a digiuno ma all'interno del pasto.
Il pompelmo interferisce con il metabolismo di alcuni farmaci calcio-antagonisti (molecole ipotensive). Nei soggetti che seguono particolari terapie sarà compito del curate informare l'assistito sulla necessità di evitare scrupolosamente il consumo di questo frutto.


Che differenza c’è dal punto di vista nutrizionale tra consumare i frutti freschi o le spremute/centrifugati e i succhi 100% senza zucchero aggiunto?

Nella frutta fresca, come nella verdura, assumiamo l’alimento per intero ovvero l'insieme di: vitamine, sali minerali, enzimi, co-enzimi, acqua, fibre, zuccheri ecc. ecc. che restano integri se consumati come tali o che subiscono modifiche a seconda di come li prepariamo.
Via libera quindi alle spremute di agrumi, ma per quanto riguarda centifugati o estratti la fibra si va perdendo. Inoltre se si esegue una titolazione dei vari prodotti per valutare la concentrazione di vitamina C, vediamo che in media questa tende a diminuire in misura variabile per estratti e centrifughe rispetto al frutto fresco.
Recentemente proprio la Sinu (la Società italiana di nutrizione umana) ha “promosso” i succhi ottenuti direttamente dalla frutta senza aggiunta di zuccheri (quelli indicati in etichetta come “succhi 100%”), in quanto forniscono significativi apporti di minerali, vitamine e fitonutrienti, in particolare potassio, acido folico, vitamina C ed altre sostanze ad azione antiossidante, in quantità in alcuni casi anche maggiori rispetto ai frutti da cui derivano. Dunque, non ci sono controindicazioni a un consumo moderato di succhi 100% a patto di tener conto del loro naturale contenuto di zuccheri che nel complesso non è da reputarsi banale.

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