mercoledì 20 novembre 2013

INTOLLERANZE ALIMENTARI E TEST

Le intolleranze alimentari si distinguono dalle allergie per l'impossibilità di dimostrare la presenza di anticorpi della classe IgE rivolte verso antigeni alimentari specifici. Le intolleranze alimentari possono essere causate da molteplici fattori sia propri dell'alimento, sia correlati all'alimento (conservanti, anti parassitari, coloranti, ecc).
Da gli ultimi dati raccolti dall’Istituto Superiore di Sanità e altri gruppi di ricerca, risulta che circa il 20% della popolazione ha problemi di intolleranza a uno o più alimenti e sembra che ultimamente la situazione abbia subito un notevole peggioramento causato da manipolazioni che subiscono i cibi dal momento della produzione a quello del consumo. Questa impennata potrebbe però essere legato non solo ad un effettivo aumento delle malattie allergiche ma, soprattutto, alle numerose diagnosi eseguite secondo criteri discutibili e non scientificamente provati.

COSA SONO LE INTOLLERANZE ALIMENTARI ?
Si tratta di una reazione tossica verso un alimento non causata da una reazione immunitaria, è quindi una reazione anomala dell’organismo verso particolari cibi. L’intolleranza non coinvolge il sistema immunitario quanto, piuttosto, quello metabolico. Mentre per quanto riguarda le allergie, basta una minima dose a scatenare fenomeni anche violenti fino allo scatenarsi di shock anafilattico, per le intolleranze o ipersensibilità alimentari sappiamo essere dovute a un fenomeno di accumulo: quando nell'organismo si supera una certa concentrazione “soglia”, viene scatena una reazione. Le reazioni inoltre non sono sempre immediate, ma si presentano da uno a trentasei ore dopo l’assunzione del cibo in questione; tali reazioni possono derivare dall’impossibilità dell’organismo di digerire un dato alimento, a causa di difetti metabolici che possono essere causati dallo stile di vita (scarsa masticazione, errate combinazioni alimentari, ecc.), o da stati emotivi alterati, oppure possono essere scatenate dall’assunzione di antibiotici.

TIPI DI INTOLLERANZA
  • Intolleranze farmacologiche
  • Intolleranze metaboliche
  • Intolleranze agli additivi chimici di frequente presenti nei cibi che ingeriamo quotidianamente
  • Intolleranze a residui tossici
  • Intolleranze causate da malattiead esempio l’asma, la colite, la congiuntivite, la dermatite, l’eczema, la psoriasi e la rinite, possano essere una concausa per le intolleranze alimentari.

ALIMENTI INCRIMINATI:
  • Cibi ricchi d’istamina: pomodoro, birra, formaggio stagionato e fermentato, spinaci, funghi, cioccolato, tonno in scatola.
  • Istamino liberatori: fragole, ecc.
  • Tendenzialmente allergizzanti: pesce, arance, uova, soia, latte vaccino, pesche, kiwi, crostacei, ecc.
  • Cibi che più frequentemente causano intolleranza: latte e latticini, lieviti, frumento, oli vegetali, olio di oliva, ecc.

SINTOMATOLOGIA
Le intolleranze non mostrano quasi mai sintomi improvvisi e gravi, ed è difficile collegarle a uno specifico alimento. Le manifestazioni cliniche sono spesso ritardate. Emicranie, stanchezza cronica, affaticamento muscolare, difficoltà di concentrazione, gonfiori addominali dopo i pasti, infezioni ricorrenti, dolori articolari, modificazioni cutanee (pelle secca, orticaria), sbalzi di peso corporeo (sia in eccesso sia in difetto) e alterazioni dell’umore, in mancanza di una chiara accertata patologia, sono tutti sintomi riconducibili a una o più intolleranze alimentari.

TEST DNA e INTOLLERANZE? MOLTO DI MODA...MA SONO UTILI?
Come precedentemente detto mentre per le allergie ci possiamo riferire alla presenza di IgE presente nl sangue, altrettanto non possiamo fare per le intolleranze.
Quindi per le allergie alimentari è necessaria un'accurata visita allergologica e sono disponibili test diagnostici scientificamente validati, lo stesso NON si può dire per le intolleranze, seppure giri un forte business (estremamente cari) intorno a questo argomento! Inutile e scientificamente infondata è anche la ricerca di anticorpi della classe IgG specifici per alimenti.

DA EVITARE (in quanto test privi di validazione scientifica):
Kinesiologia applicata (DRIA test e simili), Test di citotossicità (Cytotoxic test o test di Bryan o ALCAT, ecc.), Test EAV (elettroagopuntura secondo Voll, Vega test, Sarm test, Biostrength test e loro varianti), Test di provocazione/neutralizzazione, Test di provocazione/ neutralizzazione sublinguale, Biorisonanza, Analisi del capello, Pulse test, Test del riflesso cardiaco-auricolare, Test Melisa, Mineralogramma, Iridologia, test Bioenergetico dei Virus e Batteri e simili.

TEST del DNA

Ultimamente si sono fatti avanti Aziende e Laboratori che pubblicizzano addirittura la scoperta di eventuali intolleranze alimentari nei confronti di 600 alimenti, attraverso il test del DNA. Sicuramente  possiamo dire che è falso individuare le intolleranze alimentari nei confronti di 600 alimenti attraverso l’esame del DNA!
Il DNA però può essere estremamente utile per comprendere meglio come il nostro organismo metabolizza gli alimenti e può quindi darci delle indicazioni estremamente interessanti su come impostare una alimentazione fortemente personalizzata.
Lo studio del DNA, in relazione all’alimentazione, può essere sfruttato per comprendere meglio le velocità metaboliche delle migliaia di reazioni che si verificano nel nostro corpo. Questo ovviamente può essere di valido aiuto per indirizzare meglio la persona verso un’alimentazione personalizzata.

ESEMPIO: Studiando il DNA possiamo andare a vedere se il nostro computer è programmato per produrre una quantità sufficiente di CYP1A2 oppure no. In tal caso noi sapremmo come è utile comportarsi nei confronti della caffeina: se i nostri geni danno l’ordine di una ridotta produzione di CYP1A2 allora non possiamo permetterci un’assunzione disinvolta di caffè, in quanto non saremmo in grado di metabolizzare la caffeina e quindi potremmo avere effetti indesiderati. Ci sono importantissimi studi (JAMA 2006, Cornelis et al.) che hanno dimostrato come i portatori di alcune varianti di questo gene (CYP1A2) hanno un rischio di infarto del miocardio decisamente più elevato se consumano fino a 4 tazze di caffè al giorno.
Questo tipo di discorso può essere fatto nei confronti di numerosissimi altri alimenti, ma non per questo è corretto parlare di intolleranza.
Si deve parlare di Mappa Alimentare, che viene elaborata attraverso la parametrizzazione dei dati ottenuti con lo studio del DNA, non si deve quindi parlare di intolleranze, ma di uno stadio che viene ancora prima e che giudica la velocità metabolica degli alimenti, la predisposizione che ciascuno ha di accumulare maggiori tossine in seguito a determinate assunzioni e la capacità che il nostro organismo ha di difendersi dalla produzione di radicali liberi, in seguito a reazioni biochimiche eccessive o troppo rallentate.

COME COMBATTERE I FENOMENI DI INTOLLERANZA ALIMENTARE
Il compito più importante, ma anche il più arduo è quello di cercare di individuare la dose-soglia personale per ridurre la manifestazione dei sintomi. Esistono piani alimentari specifici per le persone intolleranti che sono basati sulleliminazione (diete di esclusione) di quel particolare alimento o sostanza che ha creato problemi.
E' opportuno affidarsi allo specialista nutrizionista perché individui una dieta personalizzata e specifica per le individuali esigenze, in modo da non creare eventuali danni legati ad inopportune diete fai-da-te che spesso sono carenziali verso nutrienti altresì indispensabili per la buona salute.

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