lunedì 24 giugno 2013

ACIDO FOLICO: l'importanza di una assunzione controllata

L' Acido Folico fa parte delle vitamine idrosolubili del gruppo B (vitamina B9), fortemente termosensibile e termolabile, viene in minima parte sintetizzato per via endogena dalla flora batterica intestinale, per ciò  la maggior parte deve essere assunto con continuità con gli alimenti.
L’acido folico si trova in abbondanza in lieviti,  verdure a foglia verde (spinaci, broccoli, asparagi, lattuga),  arance, legumi, limoni, kiwi e fragole, e nel fegato, rene e latte degli animali. Sono pochi i cereali che contengono acido folico in quantità tali da soddisfare con una singola razione il fabbisogno quotidiano.
L'assorbimento di vitamina B9 di origine animale è sensibilmente migliore rispetto a quello di origine vegetale anche se comunque il  processo di cottura è responsabile di distruggere dal 50 al 95%  del  folato presente nei cibi.

LIVELLI DI ASSUNZIONE RACCOMANDATA
I livelli di assunzione raccomandata  in Italia, così come in Europa, è di 200 μg /die nell'adulto inteso come apporto di poliglutammato ( forma in cui il folato si trova presente nei cibi, da non confondere con quello che si trova negli integratori di sintesi che invece presenta una unica molecola di glutammato).
L'importanza riconosciuta a questa vitamina è legata al suo ruolo di coenzima che assume dopo essere stato ridotto ad acido tetraidrofolico (THF) - forma attiva del folato nell'organismo -
Il THF rientra nel metabolismo degli aminoacidi, nella sintesi degli acidi nucleici, di DNA e RNA, nella formazione dell’emoglobina e di alcuni costituenti del sistema nervoso; è particolarmente importante per i tessuti che vanno incontro a processi di proliferazione e differenziazione.
Esso interviene nella biosintesi delle basi puriniche e pirimidiniche e, insieme alla vitamina B12, è coinvolto nella metilazione del DNA.

CARENZA DI Vit B12 E ALTRE PATOLOGIE
La carenza di folati rappresenta uno dei deficit vitaminici più comuni che può essere conseguente: ad una inadeguata introduzione, ad aumentato fabbisogno, ad un alterato assorbimento, oppure all'assunzione di alcuni farmaci.
Sappiamo che una dieta ricca di vitamina B9  riduce i livelli di omocisteina: aminoacido associato al rischio di malattie cardiovascolari,  tanto che  supplementazioni di acido folico sono raccomandabili al fine di ridurre il rischio di ictus del 18-25% .
Una scarsa assunzione di folato è correlata a ipometilazione del DNA associato  ad un possibile aumento del rischio di tumore al colon retto.

FATTORI CHE NE RIDUCONO L'ASSORBIMENTO
Molteplici sono i fattori che possono influenzare negativamente l'assorbimento di vitamina B9 dagli alimenti quali: un deficit di zinco e /o  vitamina B12,  un eccessivo introito di legumi, cavoli e agrumi che contengono inibitori enzimatici, 'abuso di alcol, anoressia, celiachia, morbo di Crohn, epilessia, obesità, tumori e resezioni gastriche, malassorbimento a carico dell'intestino tenue, diabete di tipo II, gravidanza, allattamento, eccessiva produzione di globuli rossi, utilizzo di barbiturici, contraccettivi orali, sulfamidici, anticonvulsivanti, chemioterapici.

COSA COMPORTA UNA CARENZA DI Vit B12?
Comunemente in soggetti adulti  i segni di carenza legati ad una dieta priva di acido folico si manifestano precocemente  con:  ipersegmentazione dei neutrofili, macro ovalocitosi degli eritrociti, shift megaloblastico del midollo osseo (causando anemia megaloblastica), stanchezza accentuata, depressione, irritabilità, mancanza di concentrazione, riduzione nella sintesi di DNA e RNA con manifestazioni a carico di cellule a rapido turn over. 
Negli ultimi decenni, grande rilevanza è stata data a questa molecola in quanto riconosciuta come essenziale nella prevenzione delle malformazioni neonatali, particolarmente di quelle a carico del tubo neurale, che si possono originare nelle prime fasi dello sviluppo embrionale.
In stato di gravidanza, la carenza di acido folico è un fenomeno frequente e ad elevata morbilità sia nei confronti della gestante che del feto con il manifestarsi di  eventi come: ritardo nella crescita intrauterina, parti prematuri e lesioni placentali, rischio di malformazione del feto soprattutto a carico del tubo neurale (DNT) associati a spina bifida e anencefalia.
I deficit di acido folico che si riscontrano in gravidanza sono legati al fatto che il feto utilizza le riserve materne di tale vitamina necessaria per la sintesi del DNA e delle proteine e per la formazione dell'emoglobina, non che per la crescita dei tessuti embrionali stessi costantemente coinvolti nei processi di proliferazione e differenziazione.
Il tubo neurale  è quella parte del feto che si sviluppa per formare il cervello, la scatola cranica e la spina dorsale, normalmente si chiude entro 30 giorni dal concepimento, se tale chiusura non avviene o non avviene  correttamente, il bambino sviluppa gravi malformazioni congenite come la spina bifida e l’anencefalia.
La spina bifida è il più frequente  fra i DTN  dovuta a una incompleta chiusura della parte inferiore del tubo neurale. La spina bifida comporta conseguenze anche molto diverse, che vanno da problemi che possono essere corretti con interventi chirurgici, a gravi disabilità fisiche legate a paralisi degli arti inferiori, difficoltà di controllo degli organi interni (intestino e vescica) e disabilità  mentali come difficoltà nello sviluppo e apprendimento e ritardo mentale, talvolta idrocefalia; l’80-90 % dei bambini con spina bifida sopravvivono fino all’età adulta.
L’anencefalia è una condizione in cui il cervello si sviluppa in modo incompleto o non si sviluppa affatto in seguito alla incompleta chiusura della parte superiore del tubo neurale. I bambini con anencefalia muoiono prima della nascita o subito dopo.
L'Istituto Superiore di Sanità (ISS) raccomanda che le donne in età fertile che stanno programmando una gravidanza o che almeno non la escludano, assumano regolarmente dai 400 μg ai 5mg /die di acido folico  per ridurre il rischio di feti con malformazioni congenite in quanto capace di ridurre  il rischio di DNT del 50-70%.


DOVE SI TROVA IN NATURA LA Vit B12?
Visto che i più comuni e gravi difetti congeniti insorgono tra il concepimento e il 29° giorno di gravidanza, sarebbe corretto iniziare la supplementazione almeno un mese prima del concepimento per poi proseguirla per tutto il primo trimestre di gravidanza ed estenderla all'allattamento e al post partum, associato ad una alimentazione corretta  ed equilibrata, ricca in frutta (soprattutto agrumi) e  verdura ( soprattutto spinaci, carciofi, invidia, bieta, broccoli, cavoli).

ATTENZIONE AD UN  ECCESSO DI Vit B12 
Per quanto riguarda la popolazione nel suo complesso, l'assunzione alimentare di acido folico
non deve superare la dose superiore ammissibile di 1 mg/die (Opinion of the Scientific Commettee on Food on the Tolerable Upper Intake Level of Folate, espressed on 19 October 2000).
Alcuni studi di popolazione infatti hanno rilevato come l'acido folico giochi un ruolo anti tumorale sul colon, intestino, prostata, ma allo stesso tempo altri hanno evidenziato associazione tra aumentata incidenza tumorale ed alta concentrazione di acido folico probabilmente legata ad una ipermetilazione del DNA che può inibire l'azione di alcuni onco soppressori o di geni coinvolti nella riparazione del DNA.
In definitiva è possibile dire che la carenza di questa vitamina può provocare diverse patologie, ma anche che la sua elevata assunzione può causare danni altrettanto gravi.
Cosa opportuna sarebbe introdurla quotidianamente con una corretta alimentazione (non superando quindi la dose di 1mg/die) stando attenti a scegliere i nutrienti che maggiormente la contengono, senza ricorrere a cibi fortificati (cereali da colazione, succhi di frutta, un particolare latte UHT)o ad integratori.
Solo in stato di gravidanza risulta corretto apportare maggiori quantità di folati per evitare l'insorgenza di stati patologici ormai noti che insorgono a carico del feto e della gestante.




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