L' Acido Folico fa parte delle vitamine idrosolubili del
gruppo B (vitamina B9), fortemente termosensibile e termolabile, viene in
minima parte sintetizzato per via endogena dalla flora batterica intestinale,
per ciò la maggior parte deve essere
assunto con continuità con gli alimenti.
L’acido folico si trova in abbondanza
in lieviti, verdure a foglia verde
(spinaci, broccoli, asparagi, lattuga),
arance, legumi, limoni, kiwi e fragole, e nel fegato, rene e latte degli
animali. Sono pochi i cereali che contengono acido folico in quantità tali da
soddisfare con una singola razione il fabbisogno quotidiano.
L'assorbimento di vitamina B9 di origine animale è sensibilmente migliore rispetto a quello di origine vegetale anche se comunque il processo di cottura è responsabile di distruggere dal 50 al 95% del folato presente nei cibi.
L'assorbimento di vitamina B9 di origine animale è sensibilmente migliore rispetto a quello di origine vegetale anche se comunque il processo di cottura è responsabile di distruggere dal 50 al 95% del folato presente nei cibi.
LIVELLI DI ASSUNZIONE RACCOMANDATA
I livelli di assunzione
raccomandata in Italia, così come in
Europa, è di 200 μg /die nell'adulto inteso come apporto di poliglutammato (
forma in cui il folato si trova presente nei cibi, da non confondere con quello
che si trova negli integratori di sintesi che invece presenta una unica
molecola di glutammato).
L'importanza riconosciuta a questa vitamina è legata al suo ruolo di coenzima che assume dopo essere stato ridotto ad acido tetraidrofolico (THF) - forma attiva del folato nell'organismo -
L'importanza riconosciuta a questa vitamina è legata al suo ruolo di coenzima che assume dopo essere stato ridotto ad acido tetraidrofolico (THF) - forma attiva del folato nell'organismo -
Il THF rientra nel metabolismo degli
aminoacidi, nella sintesi degli acidi nucleici, di DNA e RNA, nella formazione
dell’emoglobina e di alcuni costituenti del sistema nervoso; è particolarmente
importante per i tessuti che vanno incontro a processi di proliferazione e
differenziazione.
Esso interviene nella biosintesi delle
basi puriniche e pirimidiniche e, insieme alla vitamina B12, è coinvolto nella
metilazione del DNA.
CARENZA DI Vit B12 E ALTRE PATOLOGIE
La carenza di folati rappresenta uno
dei deficit vitaminici più comuni che può essere conseguente: ad una inadeguata
introduzione, ad aumentato fabbisogno, ad un alterato assorbimento, oppure
all'assunzione di alcuni farmaci.
Sappiamo che una dieta ricca di
vitamina B9 riduce i livelli di
omocisteina: aminoacido associato al rischio di malattie cardiovascolari, tanto che
supplementazioni di acido folico sono raccomandabili al fine di ridurre
il rischio di ictus del 18-25% .
Una scarsa assunzione di folato è
correlata a ipometilazione del DNA associato
ad un possibile aumento del rischio di tumore al colon retto.
FATTORI CHE NE RIDUCONO L'ASSORBIMENTO
Molteplici sono i fattori che possono
influenzare negativamente l'assorbimento di vitamina B9 dagli alimenti quali:
un deficit di zinco e /o vitamina
B12, un eccessivo introito di legumi,
cavoli e agrumi che contengono inibitori enzimatici, 'abuso di alcol,
anoressia, celiachia, morbo di Crohn, epilessia, obesità, tumori e resezioni
gastriche, malassorbimento a carico dell'intestino tenue, diabete di tipo II,
gravidanza, allattamento, eccessiva produzione di globuli rossi, utilizzo di
barbiturici, contraccettivi orali, sulfamidici, anticonvulsivanti,
chemioterapici.
COSA COMPORTA UNA CARENZA DI Vit B12?
Comunemente in soggetti adulti i segni di carenza legati ad una dieta priva
di acido folico si manifestano precocemente
con: ipersegmentazione dei
neutrofili, macro ovalocitosi degli eritrociti, shift megaloblastico del
midollo osseo (causando anemia megaloblastica), stanchezza accentuata,
depressione, irritabilità, mancanza di concentrazione, riduzione nella sintesi
di DNA e RNA con manifestazioni a carico di cellule a rapido turn over.
Negli ultimi decenni, grande rilevanza è stata data a
questa molecola in quanto riconosciuta come essenziale nella prevenzione delle
malformazioni neonatali, particolarmente di quelle a carico del tubo neurale,
che si possono originare nelle prime fasi dello sviluppo embrionale.
In stato di gravidanza, la carenza di acido folico è un
fenomeno frequente e ad elevata morbilità sia nei confronti della gestante che del feto con il
manifestarsi di eventi come: ritardo
nella crescita intrauterina, parti prematuri e lesioni placentali, rischio di
malformazione del feto soprattutto a carico del tubo neurale (DNT) associati a
spina bifida e anencefalia.
I deficit di acido folico che si riscontrano in gravidanza
sono legati al fatto che il feto utilizza le riserve materne di tale vitamina
necessaria per la sintesi del DNA e delle proteine e per la formazione
dell'emoglobina, non che per la crescita dei tessuti embrionali stessi
costantemente coinvolti nei processi di proliferazione e differenziazione.
Il tubo neurale è quella parte del feto che si sviluppa per
formare il cervello, la scatola cranica e la spina dorsale, normalmente si
chiude entro 30 giorni dal concepimento, se tale chiusura non avviene o non
avviene correttamente, il bambino
sviluppa gravi malformazioni congenite come la spina bifida e l’anencefalia.
La spina bifida è il più frequente fra i DTN
dovuta a una incompleta chiusura della parte inferiore del tubo neurale.
La spina bifida comporta conseguenze anche molto diverse, che vanno da problemi
che possono essere corretti con interventi chirurgici, a gravi disabilità
fisiche legate a paralisi degli arti inferiori, difficoltà di controllo degli
organi interni (intestino e vescica) e disabilità mentali come difficoltà nello sviluppo e
apprendimento e ritardo mentale, talvolta idrocefalia; l’80-90 % dei bambini
con spina bifida sopravvivono fino all’età adulta.
L’anencefalia è una condizione in cui il cervello si sviluppa in modo incompleto o non si sviluppa affatto in seguito alla incompleta chiusura della parte superiore del tubo neurale. I bambini con anencefalia muoiono prima della nascita o subito dopo.
L’anencefalia è una condizione in cui il cervello si sviluppa in modo incompleto o non si sviluppa affatto in seguito alla incompleta chiusura della parte superiore del tubo neurale. I bambini con anencefalia muoiono prima della nascita o subito dopo.
L'Istituto Superiore di Sanità (ISS) raccomanda che le
donne in età fertile che stanno programmando una gravidanza o che almeno non la
escludano, assumano regolarmente dai 400 μg ai 5mg /die di acido folico per ridurre il rischio di feti con malformazioni
congenite in quanto capace di ridurre il
rischio di DNT del 50-70%.
DOVE SI TROVA IN NATURA LA Vit B12?
Visto che i più comuni e gravi difetti
congeniti insorgono tra il concepimento e il 29° giorno di gravidanza, sarebbe
corretto iniziare la supplementazione almeno un mese prima del concepimento per
poi proseguirla per tutto il primo trimestre di gravidanza ed estenderla
all'allattamento e al post partum, associato ad una alimentazione corretta ed equilibrata, ricca in frutta (soprattutto
agrumi) e verdura ( soprattutto spinaci,
carciofi, invidia, bieta, broccoli, cavoli).
ATTENZIONE AD UN ECCESSO DI Vit B12
Per quanto riguarda la popolazione nel
suo complesso, l'assunzione alimentare di acido folico
non
deve superare la dose superiore ammissibile di 1 mg/die (Opinion of the
Scientific Commettee on Food on the Tolerable Upper Intake Level of Folate,
espressed on 19 October 2000).
Alcuni studi di popolazione infatti
hanno rilevato come l'acido folico giochi un ruolo anti tumorale sul colon,
intestino, prostata, ma allo stesso tempo altri
hanno evidenziato associazione tra aumentata incidenza tumorale ed alta
concentrazione di acido folico probabilmente legata ad una ipermetilazione del
DNA che può inibire l'azione di alcuni onco soppressori o di geni coinvolti
nella riparazione del DNA.
In definitiva è possibile dire che la
carenza di questa vitamina può provocare diverse patologie, ma anche che la sua
elevata assunzione può causare danni altrettanto gravi.
Cosa opportuna sarebbe introdurla
quotidianamente con una corretta alimentazione (non superando quindi la dose di
1mg/die) stando attenti a scegliere i nutrienti che maggiormente la contengono,
senza ricorrere a cibi fortificati (cereali da colazione, succhi di frutta, un
particolare latte UHT)o ad integratori.
Solo in stato di gravidanza risulta
corretto apportare maggiori quantità di folati per evitare l'insorgenza di
stati patologici ormai noti che insorgono a carico del feto e della gestante.
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