sabato 29 giugno 2013

PACKAGING e BISFENOLO A



BISFENOLO A di cosa si tratta?


Il bisfenolo A (BPA) è una sostanza chimica usata prevalentemente in associazione con altre sostanze chimiche per produrre plastiche e resine la cui funzione è quella di fornire resistenza e durezza laddove impiegato; è ritrovabile nei policarbonati ovvero nelle plastiche rigide trasparenti ma anche nelle resine epossidiche usate per produrre pellicole e rivestimenti protettivi per lattine e tini.
Presente in molti dispositivi medici e odontoiatrici, lenti per occhiali e supporti ottici, elettrodomestici, caschi di protezione.
Il policarbonato viene utilizzato per produrre recipienti per uso alimentare come le bottiglie per bibite, i biberon, le stoviglie di plastica (piatti e tazze) e i recipienti di plastica. Residui di BPA sono presenti. 

FONTE DI BPA

La maggiore fonte di esposizione al BPA è legata all’alimentazione, da prodotti conservati in lattine di metallo che usano resine epossidiche nel rivestimento interno, ma soprattutto nell’’acqua confezionata in bottiglie che riportano il marchio PC. Si tratta di contenitori rigidi da non confondere con le bottiglie delle acque minerali che sono quasi tutte in polietilene tereftalato (PET).
Quando un materiale plastico riporta la sigla PC, si ha la certezza di avere di fronte a un oggetto in policarbonato, anche se che la marcatura delle plastiche alimentari non è obbligatoria.



Il pittogramma con le tre frecce ha di solito un numero all’interno: se va da 1 a 6 non è policarbonato. Se compare il numero 7 potrebbe trattarsi di policarbonato (o di altre sostanze plastiche) e in questo caso potrebbe essere presente il BPA.





EFFETTI SULLA SALUTE

Caratteristica del BPA è quello di migrare in piccole quantità nei cibi e nelle bevande conservati in materiali che lo contengono. La molecola si libera a contatto con i liquidi caldi (latte dei bambini) ed il calore ambientale, pensiamo all’estate all’aria aperta, al sole.

- xenoestrogeno: contrasta, bloccando, l’effetto dell’fT4 o L-tiroxina libera, oltre ad avere un blando effetto estrogenico per stimolo alla produzione dell’FSH e dell’LH: ciò sarebbe responsabile della menopausa prematura da insufficienza ovarica precoce o POF (Prematurian Ovarian Failure).

- altera il metabolismi del fetto per l'importante produzione di radicali liberi dell' ossigeno (ROS)

- può avere un ruolo nell'obesità, determinando resistenza insulinica

- può alterare il corretto sviluppo cerebrale dei bambini

- può causare malattie dello sviluppo sessuale e sterilità nei maschi

Dopo le perplessità espressa della FDA ( food and drug administration) su questa molecola, anche l' EFSA ( Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ha discusso la questione del Bisfenolo A, stilando un vademecum sull’uso del BPA nei materiali a contatto con gli alimenti ai sensi del regolamento 10/2011/UE.
Nel 2011 la Commissione europea ha adottato la direttiva 2011/8/UE che proibisce l’impiego del BPA per la produzione di biberon per l’infanzia in policarbonato.

· Regolamento UE 10/2011 sui materiali plastici e i materiali a contatto con gli alimenti
· Direttiva 2011/8/UE che restringe l'impiego del bisfenolo A nei biberon di plastica

E’ importante però considerare che a tutt’oggi il BPA è autorizzato per l’impiego a contatto con i prodotti alimentari anche in altri Paesi come gli Stati Uniti e il Giappone.

Elenco aziende che si sono adattate alle nuove normative su BPA nei biberon



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